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Casali di Faonte, segretariato generale e trasparenza comunale annullano il bando fasullo

da www.roma2013.org
Si è svolta la prima commissione trasparenza di Roma Capitale sul IV Municipio. In discussione mercoledì scorso, qualche ora prima della seduta sul bilancio capitolino, l’avviso pubblico sui casali di Faonte, scandalo fatto emergere da roma2013.org (clicca qui). La commissione richiesta dal consigliere comunale del Pd Mirko Coratti era presieduta da Massimiliano Valeriani ed ha visto la presenza dei consiglieri comunali Gemma Azuni (Sel) e Marco Di Cosimo (Pdl), del direttore del IV Municipio Massimo D’Amanzo e della dirigente Uosecs Giovanna Giannoni che ha firmato l’avviso pubblico e dei consiglieri municipali del Pd Riccardo Corbucci e Fabio Dionisi. Al centro della discussione il bando per l’assegnazione dei casali di Faonte a Vigne Nuove, che secondo il Pd locale sarebbero già stati precedentemente assegnati dalla giunta municipale all’Associazione “Officina di Faonte”, che sul proprio sito internet già indicava ancor prima dell’apertura delle buste, quale propria sede, quella dei casali in via delle vigne nuove 212.

Ancor prima della commissione trasparenza di Roma Capitale, a fare a pezzi l’avviso pubblico ci aveva pensato una dettagliata nota del segretario generale del Comune di Roma (clicca qui), che aveva subito tagliato la testa al toro, precisando come i casali non fossero nemmeno ancora stati consegnati dal costruttore al Comune di Roma. Impossibile quindi per il municipio procedere ad un bando per l’assegnazione. Nelle tre pagine della nota il segretariato inoltre muove molte osservazioni, alcune delle quali coincidono con quelle sollevate da roma2013.org e dall’opposizione locale. Criticata anche la norma del bando che prevedeva l’obbligo di avere la propria sede in IV Municipio, per poter accedere all’avviso pubblico e l’assurdo prerequisito di avere una specifica frase nelle finalità del proprio statuto. “Un bando scritto per un’unica associazione. L’unica che poi ha effettivamente partecipato” il commento lapidario dei consiglieri Pd Corbucci e Dionisi.

Di fronte alla nota del segretariato generale al direttore del municipio D’Amanzo non è rimasto molto da aggiungere. La commissione trasparenza ha chiesto il ritiro del bando. Per Mirko Coratti, consigliere del Pd che ha fortemente voluto la convocazione della commissione trasparenza: “il parere del segretariato generale ha confermato le grandi perplessità, rilevando anomalie e trascuratezze tali da indurre il Presidente del IV Municipio a predisporre gli atti e le iniziative necessarie per l’annullamento dell’avviso stesso. Dall’esame degli atti la Commissione Controllo Garanzia e Trasparenza odierna ha chiesto ai dirigenti Municipali preposti di ritirare il bando. Dunque quel bando è fasullo”. Per Coratti infatti la scelta del Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli è stata “forse troppo azzardata e frettolosa e registra il totale sbando e la diffusa approssimazione che regna tra le fila del centrodestra al Governo del IV Municipio”.

A preoccupare ancora di più il consigliere capitolino del Pd la “anomala funzione e le destinazioni d’uso che hanno gli spazi da affidare in questa zona archeologica. Infatti, dall’avviso pubblico stesso, si evince che gli spazi da affidare sono: una casa del custode, un edificio per ristorazione e bar con servizi igienici e deposito, un edificio precedentemente destinato a biblioteca pubblica comunale, che nell’attesa realizzazione, può essere utilizzato per quattro anni rinnovabili ad uso commerciale ed ancora, una edicola da completare. Insomma, mi è sembrato più che un intervento in favore dell’associazionismo, una storia che avrebbe portato il titolo “Giardini di Faonte: da Centro Museale Archeologico a Centro Commerciale”.

Assenti in commissione il Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli e gli assessori della giunta municipale, un’assenza che Corbucci ha definito politica: “purtroppo i tecnici sono stati lasciati soli con le proprie responsabilità. La maggioranza prima gli ha chiesto questo bando e poi non li ha difesi, costringendoli ad assumersi responsabilità politiche che non solo loro”.

Lapidaria la conclusione degli esponenti del Pd all’uscita della commissione: “la Giunta del IV Municipio governa per gli interessi di pochi e non per il bene comune di tutti i suoi cittadini”.

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